Per decenni il Nagaland è stato il confine del mondo conosciuto in India: un’ultima frontiera affascinante cinta da montagne nebbiose, costellate di villaggi tribali e decisamente off-limits per i viaggiatori a causa della persistente burocrazia di epoca coloniale. Negli ultimi 10 anni gli ostacoli ai viaggi sono stati lentamente rimossi, eppure nel 2019 meno di 6000 turisti stranieri hanno visitato il Nagaland rispetto all’1,6 milioni del Rajasthan. Se volete scoprire com’era l’India prima del turismo di massa, è qui che dovete venire.
Un tempo note come cacciatori di teste (ma per fortuna non più), le variegate tribù del Nagaland conservano molte affascinanti tradizioni precoloniali. Quasi tutte si sono ufficialmente convertite al cristianesimo, ma le tradizioni animiste, come quella di decorare le case con teschi di bufalo, resistono ancora. Nel Nagaland si possono trascorrere settimane senza vedere un altro viaggiatore; gli spostamenti sono lenti e le condizioni possono essere disagevoli, ma soggiornando presso le famiglie dei villaggi potrete immergervi nella vita di questo affascinante avamposto indiano.
Perché andare nel Nagaland?
Anche se la burocrazia che un tempo ostacolava i viaggi nel Nagaland si sta allentando, questa è ancora una destinazione per veri avventurieri. I trasporti sono affidati ad autobus sgangherati e jeep vetuste che procedono a passo di lumaca lungo strade di montagna dissestate. Ma è un piccolo prezzo da pagare per soggiornare in famiglia in una casa rustica di un villaggio tribale e immergersi a fondo nella vita dei naga. In villaggi come Shiyong e Longwa, nei dintorni di Mon, nel Nagaland centrale, potrete soggiornare con i discendenti dei cacciatori di teste in case piene di cimeli tribali. Avrete l’opportunità di assaggiare una cucina naga mai provata prima (compresi i piatti preparati con i piccantissimi peperoncini fantasma) e ammirare il panorama sulle valli avvolte dalla nebbia.
La zona sta cambiando rapidamente con l’avanzare del mondo moderno tra le montagne, ma nelle località più remote esistono villaggi di capanne di paglia ornate di teschi di bufali, dove si aggirano ancora abitanti armati dei sempre utili machete forgiati a mano.
Quando andare in Nagaland
Ottobre-aprile: le montagne sono sommerse d’acqua durante il monsone, quindi scegliete i mesi secchi invernali. Lo Hornbill Festival a Kohima, in dicembre, è l’evento annuale più importante del calendario naga e richiama le tribù di tutto il paese in costumi tradizionali.
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